Teatrino Scientifico

Con Gianni Braghieri e Roberto Freno

1978

Questo ultimo progetto mi è particolarmente caro, esso è un progetto di affezione.

Ho sempre pensato che il termine teatrino fosse più complesso del termine teatro; questo non si riferisce solo alla misura ma al carattere di privato, di singolare, di ripetitivo di quanto nel teatro è finzione.

Alcuni hanno pensato che il termine teatrino fosse una parola ironica o infantile.

Teatrino invece di teatro non è tanto ironico o infantile, anche se ironia e infanzia sono strettamente legate al teatro, quanto un carattere singolare e quasi segreto che accentua il teatrale. La definizione di scientifico deriva da molteplici motivi: è certo un misto tra il Teatro anatomico di Padova e il Teatro scientifico di Mantova e tra l’uso scientifico della memoria dei teatrini a cui Goethe ha affidato gli anni della giovinezza.

Erano anche strutture semplici, provvisorie; il tempo di un amore di mezza estate, di una stagione febbrile e incerta, il teatro provvisorio, distrutto dall’autunno, che Cechov ha sapientemente progettato tra un gabbiano morto e un colpo di pistola. Era proprio un teatrino dove la vicenda si svolgeva all’interno della vita ma dove la vicenda teatrale, estiva, da tempo di vacanze, segnava la vita.

Il progetto è definito nell’ora e nel luogo: verso le quattro all’interno di un’imponente capitale. Questa imponenza è offerta da semplici capanne, che però sono appunto innumerevoli.

Anche sul fronte del Teatrino vi è un orologio; dove l’ora non batte il tempo. È ferma sulle cinque; le cinque possono essere verso le quattro o anche le mitologiche cinque di Ignacio Sánchez Mejias. Anche per le cinque di Siviglia nel tempo della Feria l’ora dell’arena non batte il tempo.

È certo che il tempo del teatro non coincide con il tempo misurato dagli orologi; anche i sentimenti non hanno tempo e si ripetono sul palcoscenico ogni sera con impressionante puntualità.

Ma l’azione non sarà mai estranea al clima del teatro o teatrino: e tutto questo è riassunto in poche tavole di legno, un palco, luci improvvise e impreviste, gente. Il prestigio del teatro.